Oggi al martedì del Design ti parlo di:

Libreria Veliero

 

La libreria “Veliero” è un oggetto di design progettato nel 1940 da Franco Albini realizzata in un unico esemplare espressamente per la sua casa e successivamente prodotta da Cassina a partire dal 2011. La sua tensostruttura rimanda a un’imbarcazione a vela ed è costituita da due aste in legno di frassino fra le quali, attraverso dei tiranti in acciaio, sono sospesi i ripiani in vetro.

Dotata di forte carica sperimentale, questa libreria in tensostruttura, capace di coniugare semplicità e riduzione ai minimi termini degli elementi costitutivi, pone grande attenzione alle caratteristiche tecniche dei materiali e alla realizzazione di un “equilibrio instabile”. Richiama nella forma e nella struttura gli stralli di un’imbarcazione a vela. Ne risulta un rigore diafano ed aereo, tale che i libri sembrano fluttuare nello spazio. Albini arriva a coniugare la razionalità con la fantasia, dando vita ad un mondo poetico e funzionale al tempo stesso.

 

 

Veliero di Cassina (riedizione 2011) è una libreria da terra, la cui base è costituita da un basamento in trafilato di acciaio con scocca in legno di frassino. Dalla base si sviluppa una struttura costituita da due montanti in legno di frassino con puntali in ottone e tiranti in tondino di acciaio inox da 4 mm. Gli elementi di aggancio dei tiranti sono in ferro brunito con tiranti centrali in ottone satinato. I ripiani sono realizzati in vetro stratificato di sicurezza 3+3 mm e i loro sostegni in legno di frassino con estremità in ottone satinato.

 

 

Franco Albini:

Franco Albini è stato un architetto, urbanista, designer e accademico italiano, uno dei più importanti e rigorosi architetti italiani del XX secolo, aderente al razionalismo italiano, riconosciuto internazionalmente attraverso un’ampia pubblicistica delle sue opere.

Figlio di un ingegnere, nel 1929 si laureò in Architettura al Politecnico di Milano, compiendo viaggi in Europa che gli permisero di conoscere personalmente personalità quali Le Corbusier e Ludwig Mies van der Rohe. Nel 1931 iniziò una propria attività professionale con studio associato con gli architetti Giancarlo Palanti e Renato Camus, realizzando nei primi anni principalmente progetti di mobili d’arredamento. Entrò presto in contatto con l’ambiente di Casabella , che in quegli anni ebbe il ruolo di vero crogiolo dell’architettura del Razionalismo italiano.

Nel 1936 ebbe il primo incarico di rilievo progettando il quartiere Fabio Filzi a Milano. Alla fine degli anni trenta prese parte ad alcuni importanti gruppi progettuali quali il piano urbanistico Milano Verde e ad alcuni importanti concorsi per l’EUR.

Nel 1945 fu tra i fondatori di Movimento Studi Architettura, un importante momento di rinascita culturale e per poco tempo fu direttore della rivista Costruzioni Casabella. In detti anni firmò i piani regolatori di Milano e Reggio Emilia (oltre ad alcuni piani particolareggiati a Genova). Nel 1952 entrò a far parte dello studio Franca Helg, architetto con cui Albini condivise i successivi progetti.

Nei primi anni cinquanta ebbe i primi incarichi che ottennero ampio riscontro di critica. La sistemazione delle Gallerie comunali di Palazzo Bianco a Genova fu uno dei primi musei realizzati all’interno di una struttura storica e impostato secondo i principi del Movimento Moderno, realizzato con interventi in netto contrasto con l’edificio preesistente, ma che rappresentano comunque un “felice inserimento”. Questo progetto inaugura una serie di progetti, di cui quattro a Genova, che renderanno Albini un maestro della museografia. Ma Albini si distinse anche in altri progetti importanti come l’edificio per uffici Ina a Parma (1950-54), e gli Uffici Comunali, sempre a Genova (1950-63), che si confrontano con la città storica in modo inedito.

Nei primi anni ’60 entrano nello studio le altre due presenze importanti di Antonio Piva (nel 1962) e del figlio Marco Albini (nel 1965), che assieme a Franca Helg costituiranno un gruppo che porterà a termine numerosi progetti di Albini anche dopo la sua morte. Successivamente l’architetto ebbe numerosi incarichi, tra questi la sede della Rinascente a Roma (1957-61) e la stazione della linea 1 della Metropolitana Milanese, inaugurata il primo novembre 1964. Vanno anche ricordati i numerosi e magistrali allestimenti di mostre.

Albini affiancò all’attività di architetto quella di designer, soprattutto di elementi d’arredo, per tutta la carriera.

Alcuni mobili, quali la sperimentale libreria in tensostruttura del 1938, lo pongono come grande innovatore in questo campo. Alcuni degli oggetti progettati da Albini, mobili e altri oggetti, tra cui alcune famose maniglie, sono ancora in produzione e sono venduti in tutto il mondo: fra questi vi è la poltrona Fiorenza, disegnata nel 1952 per Arflex utilizzando materiali allora innovativi per il settore del mobile.

Già nel 1936, aveva dato alle stampe il volumetto La Gommapiuma Pirelli alla VI Triennale, in cui illustrava le applicazioni innovative di questo materiale nell’industria del mobile, portando, come esempi, le realizzazioni di sedute proposte in diversi spazi espositivi della VI Triennale di Milano, disegnate da lui stesso, e da vari architetti, tra cui Giulio Minoletti, Gio Ponti, Piero Bottoni.

 

Cassina:

Con i suoi oltre 90 anni di storia e la sede a Meda, Cassina è la quintessenza del design Made in Italy. Dalla collaborazione con Gio Ponti alla direzione creativa di Patricia Urquiola, passando per icone come il divano Maralunga, l’arredamento Cassina anticipa nel presente ciò che sarà classico domani. Cassina si distingue anche per il lavoro filologico di produzione di pezzi storici, tra cui la collezione di poltrone, sedie e tavoli LC, oggi rilanciata con una nuova gamma di tessuti e finiture per l’outdoor.

Un marchio con una linea inconfondibile e non convenzionabile, votato alla produzione di soluzioni d’arredo senza tempo.

Dalla Superleggera alle nuovissime proposte per esterni firmate da Rodolfo Dordoni, Philippe Starck e Patricia Urquiola, il design Cassina esprime la qualità del progetto al di là delle mode effimere. L’intreccio fra tradizione artigianale e progresso tecnologico permette anche di arricchire e attualizzare gli storici progetti della collezione I Maestri, come quelli firmati da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand: scopri su Mohd le autentiche espressioni dell’architettura d’interni by Cassina.