Oggi al martedì del Design ti parlo di:

Tavolo Cugino

 

Disegnato dal designer Enzo Mari per Driade.

Il tavolo Cugino nasce nel 1973 a opera di Enzo Mari insieme agli altri tavoli in vetro della stessa collezione: Frate, Fratello e Cuginetto. Da allora questa famiglia composta da modelli di equilibrio e rigore è rimasta ininterrottamente in produzione.

Sintesi di grazia e decisione, elegante e classico per rigore, disponibile con ripiano tondo o quadrato, Cugino si presta agli usi e ai contesti più disparati ridefinendo il tono e lo stile dell’ambiente in cui si scelga di collocarlo.

Vetro temperato e acciaio nero antracite: un’unione che Enzo Mari ha interpretato con la sua sorprendente capacità di creare un equilibrio formale perfetto e stabilire un nuovo standard di riferimento.

Enzo Mari:

Enzo Mari, nato a Novara nel 1932, lavora in diverse direzioni, dalla grafica al design e all’architettura. Nel 2002 la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano gli conferisce la laurea ad honorem in disegno industriale. I suoi lavori sono esposti alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, allo Schloss Charlottenburg di Berlino, al M.I.C. di Faenza, alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, al MoMA di New York e alla Triennale di Milano. Per la caratura della sua ricerca gli sono stati conferiti moltissimi premi tra cui quattro Compasso d’Oro.

 

 

 

 

 

Driade:

 

 

Driade è un laboratorio estetico alla continua ricerca della bellezza nell’abitare. Il vasto catalogo Driade comprende mobili per la casa, il giardino e gli spazi collettivi. Sono oggetti d’arte e d’uso quotidiano, anime che si fondono armonicamente. Questo costituisce l’unicità della proposta Driade nel mondo del design. Il laboratorio estetico nasce dal desiderio di introdurre sperimentazione nella serializzazione del prodotto industriale. La ricerca della creatività in ogni prodotto costituisce il senso stesso dell’impresa. Driade dà così vita a prodotti dagli attributi unici: eclettici, stravaganti ma al tempo stesso eleganti, senza tempo e soprattutto gioiosi. In questa alchimia di linguaggi e sensazioni ciascuno trova una Driade che gli assomiglia. L’arte dell’abitare è basata sul concetto che l’eclettismo, il mélange di culture, curiosità e sorpresa rappresentino la vera essenza della nostra epoca. una predisposizione all’ascolto, uno stato di allerta, un’attenzione a registrare i segni provenienti dall’esterno e a tradurli poi in creazioni quotidiane. Questo rendersi permeabile alle differenze fa del progetto Driade una proposta di grande attualità aperta al futuro. Nega l’appiattimento della globalizzazione, ma ne intuisce la vitalità e la freschezza derivante dalla moltiplicazione dei luoghi di sviluppo delle idee.